FAQ

Domande frequenti su alcol, sostanze, dipendenze comportamentali

Informazioni generali

Una dipendenza non nasce da un giorno all’altro ma si sviluppa gradualmente negli anni. Il passaggio da un consumo a basso rischio a un consumo di tipo problematico a una dipendenza è progressivo e non dipende da quanto si beve o da quanto si consuma. È bene precisare che si sono dei fattori che possono sicuramente accelerare questo processo come appunto l’accessibilità (es. facilità nel reperire alcol o sostanze) e se pensiamo alle dipendenze di tipo comportamentale anche la continua possibilità di poter accedere ad internet “gratuitamente” può sicuramente velocizzare il percorso della dipendenza. Ad ogni modo, è importante ribadire che per essere considerata una dipendenza devono essere presenti: un forte desiderio di assumere alcol o sostanze (craving-ricerca compulsiva); una chiara difficoltà nel controllarne l’uso; la persistenza nell’uso della sostanza a dispetto delle conseguenze negative; una priorità attribuita all’uso della sostanza rispetto alle altre attività e obblighi; un’aumentata tolleranza e uno stato di astinenza.

Sì può eccome anche se occorre ribadire che ci vuole tempo, impegno e tanta motivazione. Sicuramente il punto di partenza è acquisire consapevolezza rispetto alla propria situazione e in seguito affidarsi ad esperti nel campo. Per essere il più efficace possibile una terapia della dipendenza deve includere al suo interno trattamenti farmacologici i quali mirano da una parte a neutralizzare la gratificazione prodotta dalla sostanza e dall’altra a ridurre il malessere che la persona sperimenta in fase di astinenza; trattamenti socio-terapici (comunità, gruppi di auto-aiuto, ecc..) i quali cercano di eliminare o attenuare gli stimoli ambientali che possono scatenare il desiderio della sostanza favorendo inoltre un cambiamento dello stile di vita del soggetto dipendente; trattamenti psicoterapici i quali possono sostenere la persona durante il distacco dall’assunzione della sostanza aiutando la persona a cercare di ritrovare e di migliorare anche il proprio equilibrio esistenziale, contribuendo così a modificare la percezione che ha di sé e degli altri, nonché il sistema di relazioni familiari e sociali. 

L’organismo della persona si adatta alla sostanza che usa e con il passare del tempo, a parità di dose, si ottengono effetti e reazioni minori, portando così il consumatore ad assumere dosi sempre maggiori per riuscire alla fine ad ottenere lo stesso effetto provato inizialmente. 

Assolutamente falso! Tutte le consulenze vengono svolte nel pieno riserbo e tutti i nostri collaboratori sono strettamente tenuti al segreto medico e professionale. Tutti i dati vengono trattati come sensibili e archiviati secondo un preciso protocollo. Le informazioni alle autorità vengono trasmesse solo su esplicita delibera fornita dall’utente.

Presso i nostri Servizi ambulatoriali è sicuramente possibile auto-segnalarsi come pure segnalare un’altra persona come un parente, un amico, un collega che si trova al momento confrontato con una problematica di dipendenza. 

Tutte le prestazioni ambulatoriali (consulenze) vengono offerte gratuitamente e in maniera totalmente anonima.

In questo caso è utile ribadire che lei stessa potrà usufruire del nostro servizio di consulenza che viene rivolta anche ai famigliari di persone con problematiche di dipendenza. Le consigliamo pertanto di rivolgersi al più presto al Consultorio più vicino in modo da poterla supportare al meglio. Infine invitiamo caldamente tutti i famigliari che vivono con persone dipendenti di cercare di non essere mai troppo giudicanti o di colpevolizzare il proprio caro in quanto questo potrebbe facilmente portare nel tempo ad un  allontanamento piuttosto che rimanere per loro un valido punto di riferimento. L’ascolto rimane sempre un ottima risorsa senza però mai cadere nell’errore di cercare di banalizzare la problematica.

Alcol

La scelta più sicura rimane sicuramente quella di astenersi completamente dal consumo di alcol. È scientificamente provato che l’assunzione di alcol durante la gravidanza può compromettere seriamente lo sviluppo del feto in quanto l’alcol raggiunge l’embrione attraverso il sistema circolatorio della madre. I rischi, tendenzialmente aumentano con la quantità di alcol ingerita e con la frequenza di consumo, sebbene la letteratura scientifica ha dimostrato che una delle modalità più pericolose per il feto rimane quella del “binge drinking”, ovvero bere grandi quantità di alcol in un breve lasso di tempo. I danni procurati al feto dall’alcol sono racchiusi all’interno della FASD “Fetal Alcohol Spectrum Disorder” e dalla sua forma più grave denominata “FAS” sindrome feto-alcolica, procurando al nascituro importanti anomalie nello sviluppo, disabilità intellettive e disformismi facciali mentre la forma meno grave può comportare l’insorgere di deficit cognitivi e dell’apprendimento. Per le donne che faticano a smettere di bere è caldamente raccomandato rivolgersi al proprio medico di famiglia o presso il Consultorio di Ingrado più vicino per farsi aiutare e sostenere.

Comprendiamo che purtroppo le problematiche di dipendenze come quelle psichiatriche portano purtroppo ancora oggi molto spesso ad essere stigmatizzati. Tali problematiche sono molto più comuni di quando si crede e bisogna imparare a non avere più vergogna e a vedere e a trattare la dipendenza come una vera e a propria malattia. Ad ogni modo, considerando che al momento stai consumando in maniera importante, ti suggeriamo di farti iniziare a sostenere da validi professionisti esperti nel campo delle dipendenze, raggiungibili attraverso la piattaforma online di SafeZone.ch al seguente link: https://www.safezone.ch/it/consulenza

Se non dovessi esser pratica con i dispositivi tecnologici ti invito ugualmente a contattarci telefonicamente presso il Consultorio più vicino a te in modo che i nostri consulenti potranno fornirti lo stesso il loro valido aiuto. 

NO! l’unico modo per farlo scendere è il tempo, tenendo in considerazione che in media il nostro corpo smaltisce circa tra lo 0,1‰ e lo 0,15‰ all’ora, con tasso dello 0,5‰  ci si metterà circa dalle 3 alle 5 ore a tornare completamente sobri a seconda del peso e del sesso . Occorre precisare inoltre che bere molta acqua aiuta sicuramente per reidratare il nostro corpo ma NON accelera sicuramente il processo di smaltimento come neppure mangiare dopo aver bevuto grandi quantità di alcol aiuta solo a rallentare il picco alcolemico che tendenzialmente a stomaco vuoto arriva dopo circa mezzora mentre a stomaco pieno dopo circa un ora. 

Se da una parte l’alcol può aiutare a disinibire la persona dall’altra può far aumentare il rischio di avere rapporti non protetti o con persone che mai avresti avvicinato da sobrio. Ti confermo inoltre che l’alcol fa abbassare il livello di testosterone causando problemi di erezione. 

L’alcol fa dilatare i vasi sanguigni dando un apparente sensazione di caldo quando in realtà fa abbassare notevolmente la temperatura corporea!

Ti sconsiglio di farlo in quanto l’alcol interferisce con i farmaci assunti amplificandone  talvolta anche gli effetti indesiderati rischiando anche nei casi più gravi un vero e proprio avvelenamento! Vale la regola d’oro: mai bere quando si prendono medicine.

Secondo l’ Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP) ritiene che un consumo a basso rischio si ha quando una donna si limita a 1 o al massimo a 2 bicchieri di alcol al giorno mentre per l’uomo da 2 al massimo a 2 bicchieri al giorno. Si rammenta che bere tutti i giorni anche 1 solo bicchiere di vino al giorno può favorire lo sviluppo di una dipendenza per questo è utile fare una pausa per almeno 2 giorni alla settimana dove si decide di NON consumare alcuna bevanda alcolica. 

Sostanze

La scelta più sicura rimane sicuramente quella di astenersi completamente dal consumo di alcol. È scientificamente provato che l’assunzione di alcol durante la gravidanza può compromettere seriamente lo sviluppo del feto in quanto l’alcol raggiunge l’embrione attraverso il sistema circolatorio della madre. I rischi, tendenzialmente aumentano con la quantità di alcol ingerita e con la frequenza di consumo, sebbene la letteratura scientifica ha dimostrato che una delle modalità più pericolose per il feto rimane quella del “binge drinking”, ovvero bere grandi quantità di alcol in un breve lasso di tempo. I danni procurati al feto dall’alcol sono racchiusi all’interno della FASD “Fetal Alcohol Spectrum Disorder” e dalla sua forma più grave denominata “FAS” sindrome feto-alcolica, procurando al nascituro importanti anomalie nello sviluppo, disabilità intellettive e disformismi facciali mentre la forma meno grave può comportare l’insorgere di deficit cognitivi e dell’apprendimento. Per le donne che faticano a smettere di bere è caldamente raccomandato rivolgersi al proprio medico di famiglia o presso il Consultorio di Ingrado più vicino per farsi aiutare e sostenere.

Alcuni episodi di aggressività possono essere più facilmente generati da persone che prima di tutto sono già caratterialmente predisposte e che principalmente consumano sostanze di tipo stimolante come ad es. cocaina, anfetamine, ecc. mentre l’assunzione di eroina porta solitamente il consumatore ad uno stato di torpore e di rallentamento. I consumatori commettono tendenzialmente reati come ad esempio spaccio, scippi, furti, ecc. generalmente per procurarsi denaro sufficiente per acquistarsi la sostanza. La sospensione del consumo di stupefacenti conduce normalmente alla cessazione dei comportamenti illegali.

Gli effetti farmacologici dell’eroina comportano il fatto che la sua assunzione interrompe il normale circolo nervoso, facendo così cessare ogni tipo di comunicazione dolorifica dalle componenti del corpo al cervello. 

Sicuramente i consumatori assidui di tale sostanza sono potenzialmente a rischio di fare un “overdose” che può avvenire quando si assume un quantitativo elevato per l’ organismo. In questo caso il consumatore può essere salvato solo se portato tempestivamente in ospedale dove gli verrà immediatamente somministrato il naloxone ovvero il farmaco antagonista dell’eroina. Anche in questo caso ti invito a parlare apertamente delle tue preoccupazioni a tuo cugino cercando di non essere mai giudicante per poi orientarlo a prendere al più presto contatto presso i nostri consultori. 

I sedativi vengono abitualmente usati dai medici per la cura di stati gravi di depressione e producono anch’essi dipendenza con le medesime conseguenze e rischi delle sostanze illegali. È bene ribadire che questi farmaci soprattutto se assunti in associazione con alcol alterano fortemente  il livello di attenzione, la capacità di percepire i pericoli, provocano sonnolenza e danno infine difficoltà di coordinazione psico-motoria. La invito a mantenere un dialogo aperto con suo figlio senza colpevolizzarlo per capire da dove è scaturito il bisogno di assumere questo tipo di farmaci (es. problemi con la scuola, relazione sentimentale, ecc.) anche in questo caso è raccomandabile rivolgersi al più presto a dei professionisti del settore che sapranno al meglio supportare lei e suo figlio.

Lo snus “snooze” le confermo che è tabacco da masticare o da succhiare il quale viene inserito nel cavo orale tra le gengive e il labbro superiore. Questo tipo di tabacco era molto diffuso nei paesi nordici e addirittura in passato la Svezia l’aveva proposto quale alternativa alla sigaretta non tenendo conto all’epoca delle pesanti conseguenze negative come: aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, gravi danni all’apparato boccale portando anche i giovani consumatori ad una forte predisposizione a tumori del cavo orale. Questo tipo di nicotina viene purtroppo utilizzato molto spesso dagli sportivi dell’hockey e dello sci prima o dopo le loro competizioni, siccome penetrando immediatamente nel sangue da un immediato “flash” esattamente come accade per i consumatori di anfetamine, facendogli così percepire una maggiore concentrazione e una riduzione dello stato d’ansia. Sarà opportuno ribadire ai suoi giovani giocatori oltre che alle possibili conseguenze negative che l’uso prolungato di snus può sicuramente portare a sviluppare una dipendenza sia fisica che psichica.

Dipendenze comportamentali

Le dipendenze senza sostanze esistono e vengono meglio definite come dipendenze comportamentali (behavioral addictions) le quali possono derivare da specifiche attività o comportamenti come ad esempio: il gioco d’azzardo, internet, social networks, messaggistica, shopping  e sesso compulsivo, ecc. per il quale si può perdere inizialmente il controllo fino ad arrivare a sviluppare una vera e propria dipendenza con tanto di sintomi astinenziali. Come per tutte le dipendenze, anche quelle da attività comportamentali, possono portare la persona ad avere serie problematiche di tipo economico (forte indebitamento), di tipo sociale (isolamento), ti tipo psicologico (ansia, depressione, attacchi di panico) e infine anche di tipo fisico (disturbo del sonno, irregolarità nell’assunzione del cibo, problemi alla schiena e  alla vista, ecc.). 

Non aspettare che la situazione precipiti rivolgiti subito a uno dei nostri consultori più vicini per richiedere una consulenza totalmente anonima e gratuita. Per il gioco d’azzardo potete invece rivolgervi al Gruppo Azzardo Ticino – Prevenzione (GAT-P) al seguente link www.giocoresponsabile.com, associazione che si occupa a livello cantonale specificatamente di questo tipo di problematica. 

Alcuni dei segnali tipici di un uso patologico sono: la necessità di stare sempre più connessi (aumento della frequenza e del tempo d’utilizzo), presenza di sintomi da astinenza come ansia, agitazione  quando si è offline, calo del rendimento scolastico e isolamento sociale. Per sua figlia è sicuramente utile stabilire fin da subito dei limiti di tempo ben precisi(1/2h. al max.) entro il quale può connettersi in rete e utilizzare i propri social, promuovendo nel contempo anche attività di socializzazione e volte al tempo libero.

Alcuni degli elementi che possono sicuramente facilitare lo sviluppo di una dipendenza sono sicuramente l’anonimato (elemento fondamentale sia per i giovani sia per le donne), l’immediatezza, la disponibilità e infine l’isolamento. Tra le attività maggiormente a rischio troviamo sicuramente i videogiochi, lo shopping compulsivo online, la pornografica e le numerose app di messaggistica presenti sul mercato oggi. I docenti per prevenire possono sicuramente richiedere degli interventi formativi a dei professionisti attivi nel campo delle dipendenze come pure lavorare in classe sul rinforzamento delle life skills e delle loro competenze mediali.

Un primo passo è sicuramente discuterne apertamente e consigliare a suo fratello di rivolgersi il prima possibile presso un centro specializzato per il gioco d’azzardo. È sempre bene ribadire che anche i parenti hanno la possibilità di poter usufruire delle consulenze e come ulteriore misura è inoltre possibile segnalarlo per l’esclusione dai casinò sempre che non voglia auto-segnalarsi lui stesso. Le suggerisco inoltre di non prestare in questo momento soldi direttamente a suo cognato in quanto non farebbe altro che incentivare la sua dipendenza ma piuttosto sarebbe opportuno che deleghi la gestione amministrativa e patrimoniale a una persona di sua fiducia oppure se preferisce può anche rivolgersi ai servizi sociali in modo da poterlo sostenere anche nell’istituire un piano di rientro in modo da risanare al più presto la situazione debitoria.