I disturbi del sistema nervoso centrale e periferico
L’alcol ha un effetto molto marcato sul cervello (parte del sistema nervoso centrale): modifica le caratteristiche delle cellule e delle membrane cellulari e influenza i processi chimici responsabili dell’elaborazione delle informazioni.
Gli effetti psicoattivi dell’alcol sono soprattutto: cambiamenti d’umore, riduzione delle capacità percettive e difficoltà motorie. Questi effetti si manifestano già con un tasso alcolico pari allo 0,25 per mille. In caso di concentrazioni più elevate (tasso alcolico superiore all’1,0 per mille), si hanno disturbi nel linguaggio, black-out, perdita di memoria e mancanza di coordinamento muscolare. Un tasso alcolico superiore al 5 per mille può provocare la morte.
Gli effetti psicoattivi dell’alcol sono disastrosi su chi guida un veicolo, ma sono anche alla base di atti di violenza e di tentativi di suicidio.
L’abuso cronico di alcol può provocare gravi danni organici al cervello, quali la sindrome Wernicke-Korsakov o la demenza alcolica. In caso di demenza alcolica si osserva una perdita della memoria (soprattutto della memoria a breve termine e dell’apprendimento) e il decadimento dell’attività intellettuale (ad esempio la capacità di risolvere i problemi e di astrarre). Tuttavia anche in assenza di danni organici cerebrali, il 50-70% degli alcolisti di lunga data ha un’attività intellettuale ridotta e soffre di perdita di memoria.
Di fronte all’abuso cronico di alcol, il cervello reagisce con modifiche strutturali, che possono causare forti crisi di astinenza qualora la persona cessi di assumere alcol. Tali crisi subentrano generalmente dopo uno o due giorni di sobrietà e consistono, nella loro forma più lieve, in disturbi del sonno, stati di ansietà e irrequietezza. Nel 5 % circa di tutti i pazienti trattati si riscontrano reazioni più gravi quali allucinazioni, disorientamento e stati confusionali.